Per capire in che modo la disinformazione abbia agito nella campagna elettorale per le elezioni europee rileggete un vecchio, straordinario, volume di Adelphi, Il cacciatore capovolto, memorie dell’ex spia del Kgb sovietico Kirill Chenkin sul suo capo, William Henrichovič Fisher, il famoso «colonnello Abel» della Guerra Fredda. Chenkin testimonia che Mosca non intendesse tanto diffondere il falso su un personaggio o un tema, ma piuttosto inquinare, con caparbia continuità, il clima stesso del... continua la lettura su La Stampa!