Da qualche anno chi pensa a Matera collega le immagini della città dei Sassi con i fotogrammi di “The Passion”, il film di Mel Gibson girato in quella che sarà la Capitale europea della cultura del 2019.

Il riconoscimento è arrivato nel pomeriggio di venerdì 17, con l’annuncio del ministro Franceschini della scelta di Matera in una rosa di città candidate che comprendeva anche Lecce, Cagliari, Siena, Ravenna e Perugia.

Chi lo avrebbe mai detto, circa sessanta anni addietro, che quelle grotte dove i contadini vivevano in condizioni precarie avrebbero riscattato la loro nomea di “vergogna nazionale”. Perché tali erano considerati i Sassi di Matera, quel gruppo di case scavate nella roccia e che con la stessa roccia quasi si mimetizzano.

Subito dopo la II Guerra mondiale infatti, grazie anche ai riflettori puntati sulla Basilicata da Carlo Levi che ne aveva descritto le condizioni nel libro “Cristo si è fermato ad Eboli”, destra e sinistra si accorsero dei Sassi. Da Togliatti a De Gasperi, il mondo politico spinse per risanare il degrado in cui versavano gli antichi quartieri materani, fino a emanare nel 1952 una legge di sgombero.

Gli abitanti si spostarono verso nuovi quartieri, sorti seguendo le direttive di illustri architetti, sociologi, professionisti. La zona dei Sassi però venne lasciata nell’abbandono. Un’area estesa, che aveva visto la presenza ininterrotta dell’uomo nelle stesse abitazioni sin dalla preistoria, dalla quale negli ani ’50 si fuggiva per cercare condizioni di vita migliori.

In questa situazione di abbandono e degrado, Matera venne scoperta da Pier Paolo Pasolini. Prima di “The Passion”, prima di Gibson, la città dei Sassi venne scelta dall’intellettuale per alcune scene di un altro film ispirato alle vicende del Nuovo Testamento: Il Vangelo secondo Matteo. Un film sui generis, nel quale si riflette tutta la personalità e l’arte del suo regista. Un film che trova in Matera il set perfetto per rappresentare un Vangelo popolato da contadini dai volti anonimi ma allo stesso tempo espressivi.

Pasolini incontra Matera nel periodo clou del suo degrado. Solo venti anni dopo la città avrebbe iniziato a prendere coscienza del valore di quei sassi (inteso come pietre e come abitazioni), con l’emanazione di un'altra legge nel 1986 che ne incentivava il recupero. Nel 1993 sarebbe arrivata infine la consacrazione dell’UNESCO, che ha incluso i Sassi di Matera tra i siti riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità.

Un ottimo biglietto da visita per una città futura Capitale europea della cultura.