Si è chiusa da qualche giorno la prima edizione del corso organizzato dalla Data Driven Journalism School. L'obiettivo era dare agli allievi gli strumenti per interpretare i dati, leggere correttamente i grafici, imparare a manipolare numeri e statistiche,  ma soprattutto imparare a raccontare storie. Storie celate nei Big Data da rivelare, storie da individuare nel reticolo intricato e  inesauribile di imput e stimoli che sono oggi i social network.  E proprio dai social network, ecco il racconto delle due giornate della Data Driven Journalism School così come le ha vissute Paolo Musano, allievo DDJS (Storify.com/paolomusano). 

1+1=Tutto, I dati al servizio della notizia

"Si inaugura all'Istituto IMT Alti Studi di Lucca la Data Driven Journalism School, creata da Gianni Riotta e Linda Bernstein. 

Dopo un interminabile viaggio in pullman da Matera, con una tappa a Pisa, finalmente arrivo a Lucca, una piccola città d'arte che è un gioiello. Attraverso le Mura e mi inerpico per le stradine del centro storico, fino a raggiungere piazza San Francesco

Lì affianco un signore in impermeabile si dirige anche lui verso l'entrata dell'Istituto IMT Alti Studi.  «Lei è un giornalista?», gli chiedo. Lui fa una mezza smorfia e mi risponde: «Sì, sono un giornalista. Vivo a New York». Poi scopro che è Alberto Flores D'Arcais, inviato di Repubblica a New York (Gianni Riotta lo presenterà scherzosamente come "Paolo" Flores D'Arcais, direttore di Micromega: un esempio di goliardia tra giornalisti). Cominciamo bene.

L'IMT è una bellissima struttura, situata all'interno dell'ex convento di S. Francesco, blindata come una banca. Suono il citofono e una vocina mi dice: «Si avvicini alla telecamera!». Un po' intimorito faccio qualche passo e sento il cicalino della porta che si sblocca. Dopo la registrazione di rito, entro nell'aula conferenze. C'è già un po' di gente e qualche relatore. Riconosco subito Gianni Riotta (visiting professor Princeton University, editorialista La Stampa). Ha gli immancabili occhiali con la montatura nera e si è fatto crescere la barba. È più hipster di quanto lo ricordassi (non avevo ancora visto Adriano Attus).

Prima ancora dell'inizio ufficiale, arriva il tweet di Linda Bernstein (docente di Social Media alla Columbia University) che ci comunica che è salita sull'aereo e sta per partire.

Tweet di Linda Bernstein

Gianni Riotta apre ufficialmente la Data Driven Journalism School di Lucca. Ci ringrazia tutti per la nostra presenza e partecipazione e comincia ricordandoci qualcosa che, purtroppo, già sappiamo: l'editoria e il giornalismo tradizionali sono in forte crisi.

 

Nonostante la crisi, tuttavia, bisogna smontare alcuni luoghi comuni. Uno di questi è quello relativo al calo delle vendite dei giornali. Sembra un dato evidente. In realtà nel 2013 si sono venduti, complessivamente, più giornali (di carta e/o digitali?) dell'anno precedente. Stanno emergendo, infatti, i nuovi mercati di India e Cina, che insieme fanno circa 3 miliardi di persone.
Modelli virtuosi del giornalismo anglosassone come Il Guardian e il New York Times, anche se non sono esenti dalla crisi, stanno dimostrando che la rilegittimazione del giornalismo passa attraverso i Dati. 

Già oggi, abbiamo a disposizione una grande quantità di Dati, molti dei quali sono pubblici, cioè sono Open Data utilizzabili in tantissimi modi.
Tutti i Dati di cui disponiamo al momento coprono 4-5 volte la distanza tra la Terra e la Luna. Con i Big Data si passa dalla ricerca della causa alla ricerca della correlazione. Quindi si sta configurando un orientamento sempre più probabilista all'informazione, alla scienza e al sapere. Poi Riotta, riempiendosi di orgoglio, si rivolge a noi e ci dice: «Dovete essere consapevoli che il fatto che siate qui, a questo corso, fa di voi quasi dei pionieri». (Almeno in Italia). 

I Dati non parlano da soli, ma hanno bisogno di interpreti: sono questi i professionisti del futuro".

Continua a leggere il racconto della prima giornata DDJS sul profilo Storify di Paolo Musano: 

1+1=Tutto, I dati al servizio della notizia (day 1: 21 novembre) #ddjs

Vai al racconto della seconda giornata DDJS:

 1+1=Tutto, I dati al servizio della notizia (day 2: 22 novembre) #ddjs