«Mascherpa era stato il più amato dei miei zii. Era un bellissimo uomo, alto e dritto, incline allo scherzo, con due occhi verdi e lucenti da gatto. A cavalcioni sulle sue spalle mi pareva di torreggiare sul mondo… Non ricordo altro di quel tempo se non qualche ora pomeridiana dorata nelle stanze dell’Ammiragliato sul porto di Pola, e il pigro fumo delle Lucky Strike che fumavano mamma e le zie». Così la Rossanda Rossanda ricordava, con...continua la lettura su La Stampa!
Rossanda, quando alla sua porta bussò Gabo ma non entrò per lasciarla scrivere
Dall'archivio La Stampa
Rigore intellettuale e scelte controcorrente. A lungo tenne per sé la memoria dello zio ammiraglio fucilato dai nazisti.
Riotta_
21 set, 2020
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