A maggio, ancora prima che a Rho si aprissero i cancelli, il coro era univoco: «Expo 2015 sarà un insuccesso», «I lavori non sono finiti», «Nessuno andrà a vederlo», «Costa troppo e non è educativo». L’opinione pubblica italiana, invece, reagisce in modo diverso all’Esposizione universale di Milano, come conferma l’analisi compiuta in questi mesi da Catchy, Alkemy Lab, ONB Analytics e DTOK Lab nell’ambito del progetto Smart Culture.  

Oltre 735mila hashtag analizzati, oltre 620mila post monitorati, oltre 130mila account privati studiati per cogliere i sentimenti profondi, meno visibili nei talk show. Risultati positivi, di Expo 2015 si è parlato tanto, e meglio di quello che si poteva sperare alla vigilia, con le osservazioni positive a prevalere sulle pur numerose critiche, dapprima sui lavori, infine sulle code per gli accessi. Ma Expo ha appassionato gli italiani, che ne hanno discusso, ma l’hanno apprezzata. 

Da giugno a settembre sono stati monitorati i quattro principali social media -Facebook, Twitter, Instagram, YouTube – con i Big Data a fare da cronista digitale, seguendo ogni giorno chi passeggiava sul Decumano di Expo commentando dal cellulare. L’hashtag più utilizzato è #Expo2015, utilizzato per 168.015 volte, a riprova che il brand di Giuseppe Sala e dei suoi è stato accolto dalla comunità come distintivo preciso. Twitter registra un trend in costante crescita dall’inizio della manifestazione, Instagram invece una lieve flessione, per l’uso di numerosi hashtag alternativi, nel tentativo di raggiungere il più alto numero di utenti.  

Di cosa hanno parlato gli italiani a proposito di Expo 2015? Di Amministrazione, Turismo, Gastronomia, Economia, Piante, Cibo, Trasporto, Agricoltura, Ingegneria e Ambiente. L’obiettivo di Expo 2015, Nutrire il pianeta, energia per la vita, è raggiunto ed eclissa ogni polemica d’avvio. Cibo, agricoltura sostenibile, ingegneria agricola e ricerca di nuove forme di colture a basso impatto ambientale dominano la word cloud Expo 2015 senza rivali. «Amministrazione» è dunque tema più discusso su tutti i social media, a eccezione di YouTube, dove trionfa «Turismo», tema fisso al secondo posto: se Expo dove esportare il turismo Made In Italy nel mondo, ci siamo. Su Instagram è «Gastronomia» a occupare il secondo gradino del podio, il social delle foto è l’ideale per chi condivide le gustose foto dei piatti tipici, un altro punto andato a segno. 

L’onda lunga degli scandali legati a Expo e dei ritardi sui lavori non è però passata inosservata agli utenti dei quattro maggiori social media, e spesso «Amministrazione» e anche «Turismo» sono collegate a critiche radicali. Si parla con un’accezione più positiva di «Salute» e «Ambiente» e, oltre le polemiche, l’impegno sulle agricolture sostenibili ha colpito nel segno.  

Gli account ufficiali di Expo Milano 2015 sono riusciti a occupare la scena, guadagnando consensi alla kermesse italiana. Su Twitter gli account con il maggior numero di connessioni sono Expo Milano 2015, Padiglione Italia e CocaCola4Expo, che neutralizzano gli scontri interagendo con i cittadini. Seguono in classifica i tre padiglioni che han colpito il mondo digitale, USA, Europa e Israele. Per Instagram, maggior numero di connessioni per Expo Milano e Giuseppe Sala, il commissario unico di Expo 2015, poi i padiglioni USA ed Europa. Facebook premia invece Expo 2015 Milano, Pavillon Monaco e Swiss Pavilion.  

Lo scorso luglio il social contest Perché vorreste visitare Expo? premiava la risposta più originale, con il premio di un tour di Expo con il commissario Sala come cicerone. Hanno vinto una mamma comasca, che ha risposto «Per dimostrare al mio bimbo che Beppe Sala esiste davvero» e una mamma trevigiana con «Perché sono il padiglione che manca… allatto mio figlio da 10 mesi». 

Successo o no, quindi per Expo Milano 2015? L’analisi, considerato anche il tono delle conversazioni, tra conviviali e di attrito politico calcola nel 23.3% dei post una connotazione negativa, mentre il 77%, ha un’accezione positiva o neutra. Expo 2015 appassiona e divide, non lascia indifferenti, non persuadendo un quarto degli utenti, che però hanno deciso spesso di visitare comunque i padiglioni, per decidere del proprio dissenso in prima persona. YouTube ha il record filo Expo, con solo il 12.9% di conversazioni negative, seguito daFacebook, 18.4%, e Twitter, con il 23.3 per cento. Polarizzato Instagram, con il maggior numero di conversazioni negative, 24.5%, e il maggiore numero di positive, 37.7%. In media, 53% di conversazioni positive, 47% di conversazioni negative, escludendo le neutre. Folla al Decumano, appassionati dibattiti online, maggioranza di okay, il web premia Expo 2015 Milano.