«Un vento sovrannaturale cominciò a soffiare, quando la Torre era già così alta che non se ne vedeva la cima. Era un vento che non somigliava a nessun altro e voleva soltanto distruggere. Quando i mattoni, che i costruttori avevano siglato con i loro nomi, uno per uno, cominciarono a precipitare, gli uomini si accorsero che non si capivano più fra loro»: così, in uno dei passaggi nodali del suo nuovo lavoro Il libro di tutti i libri (Adelphi, pp...continua la lettura su La Stampa!