Qualche giorno fa il pioniere del web Tim Berners-Lee, in un’intervista a Luca Fraioli su Repubblica, lamentava lo stato presente di Internet: trolls, disinformazione, strapotere delle piattaforme social, odio, monopolio degli algoritmi. Il dibattito che ne è seguito ha citato il cicaleccio petulante dei siti, la bolla cieca in cui ciascuno di noi discute (o discuterebbe, i pareri sono tutt’altro che concordi con la paura precoce di Nicholas Carr Internet ci rende stupidi?, editore Cortina) s... continua la lettura su La Stampa!