È difficile per un potente uomo bianco, nato in Svizzera, anticipare la forza di una ex magistrato afro americana, nata in North Carolina, 1959, quando i suoi genitori non potevano votare.

né usare il bagno alla stazione. Il conflitto tra Sepp Blatter, onnipotente capo Fifa, e la ministro della Giustizia Usa Loretta Lynch segna per ora un punto a favore dell’ex procuratrice di Brooklyn, con le dimissioni annunciate da Blatter dopo la rielezione. Il suo vice Valcke è stato preso con 10 milioni di tangenti a suo nome e il gioco degli specchi di Blatter, sempre nascondersi dietro il riflesso della corruzione di un subalterno, è a un passo dal carcere. Dal 2011 il gerarca Fifa non mette piede negli Usa per terrore dell’Fbi.

Da giorni il Financial Times vede nella saga Fbi contro Fifa una battaglia nella guerra per l’egemonia sul Pianeta, Zio Sam contro tutti. E di certo Putin così la pensa, irritato per i suoi mondiali 2018 a Mosca in pericolo, come la folle edizione 2022 nel deserto. In realtà, vedere nella vicenda un duello geopolitico è eccessivo. Più semplicemente, Blatter ha creato un mostro e ne è rimasto ostaggio. L’inchiesta interna alla Fifa di Michael Garcia gli aveva dato una via d’uscita, ma l’ha insabbiata spaventato. Non ha avuto scampo. Le corporation americane dei Mondiali non possono pompare soldi in un circo corrotto e hanno lasciato che le indagini avessero corso. Il pentito Usa della federazione Concacaf ha dato le prove mancanti, il processo è partito. Blatter non ha sottovalutato «gli Stati Uniti», anzi molti americani sono tra i più corrotti quadri della Federazione. Non ha capito, come i cattivi dei film, la separazione dei poteri americani, il senso del dovere di un agente federale Fbi che guadagna quanto un terzino in serie C, la forza morale di un magistrato, i blogger e reporter tv Usa che da anni indagano disciplinati. E alla fine non il gigante America, ma i lillipuziani della giustizia americana hanno preso Gulliver Blatter. È dunque perduto? Non ancora, passerà i prossimi mesi a negoziare, trattare, occultare, patteggiare mentre Domenico Scala, ex finanziere indipendente e ora leader Fifa, proverà a salvare il salvabile. Sbaglia dunque il capo della Uefa Michel Platini a vedere «coraggio» dietro le dimissioni di Blatter. C’è fifa, c’è paura e terrore, tutto tranne coraggio.