Che si sostenga la candidatura dell’ex first lady Hillary Clinton o dell’amato/odiato imprenditore Donald Trump, le elezioni americane del 2016 rappresentano senz’altro un nuovo passo nella storia per gli Stati Uniti. Dopo il primo Presidente nero Barack Obama, è Hillary Clinton a far accendere i riflettori su di sé come prima candidata ufficiale donna alle elezioni presidenziali.

L’uguaglianza dei diritti sul lavoro per i due sessi ha avuto una lunga e travagliata storia negli Stati Uniti: dall’Equal Pay Act che nel 1963 ha garantito per la prima volta un pari trattamento economico per uomo e donna, al Civil rights Act del 1964 come primo atto a contenere norme antidiscriminatorie per le donne sul luogo di lavoro. Ancora più recente è la strada per la Casa Bianca: Madeleine Albright ha ricoperto la carica di Segretario di Stato per la prima volta nella storia del gentil sesso solo a partire dal 1997.

Oggi, Hillary Clinton ha aperto nuovi orizzonti alle donne di tutto il mondo, dedicando la sua definitiva vittoria su Bernie Sanders alle bambine sognatrici: “Per ogni bambina che sogna in grande: Sì, puoi essere qualsiasi cosa tu voglia - perfino presidente. Questa notte è per te. -H

La redazione Riotta ha monitorato la piattaforma social Twitter nei giorni immediatamente successivi alla storica notizia, per valutare la reazione di chi, nell’universo dei 140 caratteri, è maggiormente in grado di influenzare le conversazioni: i personaggi del mondo dello spettacolo statunitense. La rete sociale costituita da Twitter, infatti, è morfologicamente assortativa e antidemocratica: gli utenti con il maggior numero di follower - i cosiddetti influencer - tendono a seguire altri utenti molto popolari, dimenticando la gran parte dei propri sostenitori. Tra gli hashtag che hanno accompagnato la vittoria della Clinton alle primarie statunitensi si è scelto di focalizzare l’attenzione su #historymade, celebrativo dello storico passo, e il tradizionale #ImWithHer.

Sono in molte le star di Hollywood che hanno voluto dire la propria per festeggiare questo importante obiettivo, a cominciare dalla casalinga disperata Eva Longoria che a tal proposito ha scritto: “Congratulazioni @HillaryClinton per il tuo essere diventata la prima donna candidata di uno dei due partiti principali degli Stati Uniti/ #HistoryMade #ImWithHer”.

Di idee simili, la bellissima Sharon Stone che ai suoi follower ha cinguettato: “Grazie @HillaryClinton per rappresentare tutte noi, apertamente tua. Sharon #Historymade, #Unity

A mostrare il suo supporto anche la regina delle serie Tv Shonda Rhimes. Suo è il messaggio più semplice: “History. Made.

Da sempre a sostegno delle minoranze la Rhimes era stata ringraziata da Viola Davis - donna nera protagonista della serie tv targata Shonda “How to get away with murder” - in un toccante discorso durante la cerimonia degli Emmy Awards 2015. “Ciò che separa le donne di colore da tutte le altre - aveva detto la Davis -  sono le opportunità”. Opportunità che non avrebbe potuto cogliere senza lo zampino di Shonda Rhimes.

A seguire, nel celebrare il traguardo di Hillary Clinton, le altre protagoniste delle Serie Tv prodotte dalla Rhimes: Kerry Washington, che con Scandal ha imparato da vicino cosa significa lavorare alla Casa Bianca, e Ellen Pompeo, l’intramontabile dottoressa Meredith Grey.

Molte di queste donne, infatti, sono membri del gruppo The United States of Women, che vanta nomi del calibro di Meryl Streep, Oprah Winfrey e la first lady Michelle Obama e che ha avuto il suo summit proprio questo 14 giugno alla Casa Bianca. Un traguardo, quello di Hillary, che non molto si distanzia dagli obiettivi dell’associazione.

Anche il mondo della musica ha scelto di festeggiare la candidatura dell’ex first Lady. “Orgogliosa di supportare @HillaryClinton! - ha scritto Christina Aguilera - sta facendo la storia non solo per se stessa ma per le donne di tutto il mondo! #ImWithHer

Ancor più scatenata è l’evergreen Cher che scrive: “Ricorderò questo momento per sempre!! Hill è scesa dal palco, ci siamo abbracciate. Hill: ‘la mia vincitrice di Oscar’, Io: ‘il mio presidente’!! Puntiamo al massimo!!

Non soltanto donne, naturalmente, hanno voluto esprimere la propria vicinanza alla candidata. Significativo è stato il tweet di Gil Hoffman, il principale corrispondente politico per The Jerusalem Post, che vede in Hillary un’ispirazione per le politiche in Israele: “Le politiche donne di #Israel dicono di essere ispirate da @HillaryClinton [...]”.

Non mancano, come per ogni questione politica che si rispetti, le polemiche. Come quella del giornalista e scrittore critico del multiculturalismo Mark Steyn che scrive: “Se la differenza di sesso è flessibile, perché #HistoryMade #HillaryClinton è una questione così importante? [...]”.

Le polemiche maggiori, naturalmente, arrivano dall’opposizione. L’hashtag #Imwithher è stato oggetto di critiche da parte di Donald Trump nelle recenti dichiarazioni del 22 giugno. Oltre a biasimare la famiglia Clinton per aver usato il Dipartimento di Stato come proprio fondo personale e a definire Hillary una “bugiarda della world-class”, il candidato Repubblicano ha accusato la Clinton di aver impostato la campagna elettorale su se stessa, dimenticando gli Americani. Allo slogan autoreferenziale “I’m with her”, infatti, Trump ha opposto i più comprensivi “America first” e “Make America great again”, rivolgendosi a tutti i concittadini e ai loro sentimenti più viscerali.

Se nei giorni immediatamente successivi al 6 giugno 2016, Hillary Clinton ha dominato le discussioni off-line e on-line per la sua storica impresa, Donald Trump ha presto riconquistato l’attenzione di nuovi e vecchi media. Resta da chiedersi: il desiderio di fare la storia con un primo presidente donna supererà la spinta emotiva del candidato repubblicano, che sogna e promette la ricca e forte America del passato?