Nel 1882 l’imperatore Pedro II concede agli ingegneri Passos e Teixeira-Soares il permesso di edificare un albergo sulle pendici del Corcovado – il Gobbo-, il colle alto 710 metri da dove il Cristo Redentor sovrasta Rio. L’albergo Paineiras, grigio sotto pioggia e nebbia, giace oggi abbandonato. I vecchi carioca lo chiamavano «Hotel Descasados», perché svernavano qui i divorziati ricchi, dietro quelle finestre cieche soggiornavano l’attrice Sarah Bernhardt e il presidente Vargas, poi Pelé, quando il glorioso Paineras ospitava i ritiri della nazionale brasiliana. 

 Il Paineiras cadente sceneggia alla perfezione l’umore brasiliano dopo il 7 a 1 con la Germania e in cerca di redenzione, fatte ancora poche curve in salita, un gruppo di tifosi pellegrini arriva fradicio al Cristo di Rio. Ferito alla mano da un fulmine nel 2013, curato da un restauro della Pirelli, stamattina verrà presentato, guarito, al Cardinal Tempesta. 

 Ai piedi del Cristo è ricavata una minuscola cappella, 20 posti, il parroco padre Omar Raposo celebra la messa e benedice minuscole tessere color cenere di pietra ollare che verranno poste sul capo del Gesù, intorno al nuovo parafulmine, ciascuna con il nome di un donatore. I fedeli scrivono, chi il proprio nome chi quello di un familiare, padre Raposo consegna le tessere all’operaio che, inerpicandosi intrepido sull’abisso, suturerà braccio e nuca del Cristo. In cima, una telecamera via Instagram riprenderà i turisti a tu per tu con il Redentor, e resta da vedere se saranno con la maglia vincente di Germania o Argentina le prime foto scattate dal sistema sperimentale. La preghiera dei fedeli di padre Omar va ai loro guai privati, ma anche – testimonia un vecchietto giù a Lapa, quartiere della vecchia Rio che resiste al look Miami Sud - «a che il Signore non ci dia la disgrazia di veder Messi alzare la nostra Coppa a casa nostra. Tifo Germania, la Germania è simpatica!». 

 Padre Omar è carismatico, la sua pagina Facebook ha centinaia di migliaia di fedeli, sta per lanciare il disco con le sue canzoni, organizza il restauro del Cristo di cui è custode, ma non si capacita della sconfitta: «Ero allo stadio, i tanti che piangevano mi addoloravano, i tantissimi che insultavano mi preoccupavano, una ferita che non si rimargina». I tifosi non insultavano solo il povero Fred, centravanti irriso online da “cetaceo spiaggiato”, ma anche la presidente Rousseff e i rivali Campos e Neves. Rio, sotto la pioggia e la guazza invernale, vive del bizzarro istinto freudiano di chiedere al proprio boia la vendetta: la Germania ha decapitato il fantasma del jogo bonito brasiliano, la Germania deve vendicare la sua vittima contro Messi. Capitombolo psicologico che solo Rio – che ha al centro l’onirica Escadaria Selaron, bizzarra scala-collage decorata per anni con mattonelle trovate ovunque - può azzardare. Preghiere e scongiuri faran magari prevalere Müller su Messi, ma per battere anche «la simpatica Germania» il Brasile deve adottarne i metodi, che non sono magie, ma lavoro, organizzazione, strategia, meritocrazia. 

 Dieci anni fa, agli Europei, la Germania finì senza vittorie, neppure contro la Lettonia. La Federazione lanciò un programma di riforme, a livello tecnico e di immagine con i tecnici Klinsmann e Löw, poi creando 360 Centri Scuola Calcio dove passano 25 milioni di ragazzi tra i 9 e i 17 anni. Da questa leva la Federazione tedesca recluta sei milioni e mezzi di iscritti, la maggiore base al mondo in ogni sport, e prepara la rinascita. L’Argentina non vince nulla da 20 anni, la Germania unita non ha mai vinto il Mondiale, domenica allo Stadio Maracana una delle due spezzerà l’incanto. Il Brasile tifa la nuova Germania «simpatica», nazione che il mondo non teme più, né ammira a malincuore, sfottendone il grigiore, Germania multietnica, allegra, sportiva, Oktober Fest non Stasi. D’improvviso l’immagine perduta della Germania Ottocento, romantica, tumultuosa, Sturm und Drang, che faceva innamorare con il giovane Werther, prevale sulle altre e nei sondaggi Berlino batte Washington nei consensi. In attesa di copiarne il modello tecnocratico con magari una Paineiras Scuola Calcio, i brasiliani tifano per la Germania neoromantica, Samba e Goethe a Rio.