Sono passati settant'anni dal 4 dicembre 1944, giorno in cui la città di Ravenna venne liberata dell’occupazione nazista.

Dal punto di vista geo-politico la guerra aveva riportato la nazione indietro di quasi un secolo, al periodo prima dell’Unità. Alla fine del 1943, infatti, l’Italia si trovava di nuovo divisa tra la parte meridionale, in cui si era insediato il Regno del Sud, e la parte settentrionale, con la Repubblica Sociale Italiana e la diretta occupazione di molte aree da parte dei tedeschi.

La situazione però era in continuo mutamento. Gli Alleati avanzavano verso il Nord della penisola, mentre i tedeschi abbandonavano gradualmente le loro posizioni. Alla fine del 1944 gli Angloamericani penetrarono oltre la Linea Gotica, la linea difensiva dei tedeschi che divideva la penisola all’altezza di Firenze, affrettando la liberazione delle province dell’Emilia Romagna. Un processo non facile, segnato da eventi tragici, distruzioni, eccidi e soprattutto da lotte interne tra italiani. Una vera e proprie guerra civile che contrapponeva i partigiani che combattevano contro i nazifascisti ai soldati della Repubblica di Salò, che difendevano lo Stato controllato dai tedeschi che era nato nell’Italia del Nord.

Dopo una lunga resistenza, i partigiani della Brigata “Mario Gordini” riuscirono ad entrare in Ravenna proprio il 4 dicembre di settant’anni fa, poco prima che giungessero in città le truppe di uno degli stati Alleati: il Canada. L’anniversario della liberazione di Ravenna mette infatti sotto i riflettori anche un’altra questione che non è conosciuta quanto meriterebbe.

Quando si fa riferimento agli “Alleati”, in genere si pensa alla coalizione formata da Stati Uniti, Gran Bretagna e URSS per combattere il nazifascismo. In realtà la coalizione degli Alleati comprendeva un nutrito numero di stati, che inviarono in Europa le proprie truppe per combattere insieme ai Tre Grandi appena ricordati.

Nella liberazione di Ravenna ebbero un ruolo chiave le truppe provenienti dal Canada, presenti insieme a quelle di molti altri paesi che già componevano l’Impero Britannico. Ai Canadesi, in particolare, era stato affidato il lavoro di liberare Ravenna e le Valli di Comacchio, tra le province di Ravenna e Ferrara. Dopo averlo eseguito confluirono quindi nell’Europa nord-occidentale, dove ancora le azioni di guerra erano in atto. Il loro contributo non è da considerare secondario visto che caddero sul suolo italiano alcune migliaia di soldati canadesi, che riposano ora in vari sacrari nell’Italia centro-settentrionale insieme alle altre vittime dei paesi del Commonwealth.

Insieme ai partigiani, insieme ai canadesi, fu l’intera città a distinguersi in quegli avvenimenti del dicembre 1944. A riconoscimento di ciò, nel 1951, Ravenna venne insignita della Medaglia d’oro al valor militare per il contributo dato dai ravennati alla Guerra di Liberazione.

Il ruolo delle truppe canadesi però merita di essere sottolineato ed è infatti al centro di molte delle iniziative in programma a Ravenna tra il 4 dicembre 2014 e il 2 gennaio 2015.