La grande difficoltà d’America e d’Europa nell’estate di guerra 2014 è la mancanza di strategia. Iraq, Siria, Gaza, Israele, Afghanistan, Libia, Ucraina, Sud-Est asiatico, ogni crisi viene affrontata per tamponare «emergenze» tattiche, senza disegni logici. Delineare una strategia geopolitica è compito immane e sarebbe ingiusto imputare solo al presidente Obama, o ai leader europei, i fallimenti che vediamo in tv, profughi, persecuzioni, dittature. Cento anni fa, dopo la Prima Guerra Mondiale, ...

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