Uno studio condotto dall’Engaging News Project (in collaborazione con il Solutions Journalism Network), e realizzato dal ricercatore Alex Curry, ha dimostrato qualcosa che forse cambierà il modo di fare giornalismo di molti. Infatti, Solution Journalism ha preparato tre differenti versioni della stessa notizia, con l’unica differenza nella conclusione: in alcuni, non era presente alcuna possibile soluzione al problema enunciato nel corpo del testo, mentre in altri si potevano trovare soluzioni o perlomeno esempi di come poterli superare. I risultati dello studio sono chiari e dicono molto su questo tema.

Dopo aver letto le diverse versioni di questi articoli, gli intervistati hanno risposto ad alcune domande, come ad esempio: “Ti senti più interessato al problema? Ti senti più informato? Hai voglia di leggere altri articoli su questo tema? Credi ci sia un modo per contribuire a trovare una soluzione?”, come cita il Nieman Journalism Lab, riprendendo il testo dello studio. 

La conclusione è stata semplice: i lettori si sentono più “coinvolti” nel tema trattato se ad esso si tenta di rispondere, con alcune soluzioni o maggiori spiegazioni. E anche la stessa condivisione degli articoli in questione ne risulta migliorata. Alcuni grafici possono venire in nostro aiuto per comprendere quanto affermato.

Se guardiamo alla nostra esperienza di lettori, chiediamoci: quando ci sentiamo più coinvolti? Abbiamo bisogno di una chiave di lettura per poter comprendere (e, successivamente, avere un nostro giudizio personale) un particolare problema? Quale può essere il contributo del giornalista? E quanto, invece, sta a noi?