Era la primavera del 2002 a Glasgow e per Zizou, stella del Real Madrid, era l’occasione più importante. Il goal che Zinédine Zidane segnò quel giorno, sorprendendo il portiere Butt del Bayer Leverkusen e portando la propria squadra alla vittoria della Champions League, è rimasto nella storia, proprio come il suo talento. E forse nessuno meglio di Zizou può rappresentare la sfida che sabato decreterà la squadra campione d’Europa, lui che ha indossato la maglia di entrambi i team contendenti e che oggi potrebbe rivivere quelle stesse emozioni da allenatore.  

 I blancos e i bianconeri. In comune hanno un colore, il bianco, nonostante la scelta della squadra di Madrid di giocare indossando la casacca viola che è tra i simboli della Castiglia. A dividerli, invece, la finale di Champions League dove le squadre lotteranno a viso aperto per sollevare la coppa più ambita per club. La Juventus arriva al match da imbattuta, come già accaduto all’Atletico Madrid nella stagione 2013/2014, a due anni esatti dalla sconfitta con il Barcellona. Il Real Madrid, favorito dai pronostici, pretende di replicare la finale del 20 maggio 1998 all’Amsterdam Arena, quando un gol decisivo di Pedrag Mijatovic consegnò a Raul e compagni la vittoria proprio contro la Juventus. 

 

 

Quello di sabato sarà il diciannovesimo match tra Juventus e Real Madrid in competizioni ufficiali. A partire dagli anni Sessanta, quando la competizione si chiamava Coppa dei Campioni e prevedeva una “bella” dopo un eventuale pareggio tra andata e ritorno, le squadre si dividono esattamente a metà l’esito degli incontri. La prossima, quindi, sarà una sfida significativa per il palmares. La BBC del Real (Bale - Benzema - Cristiano Ronaldo) contro la BBC bianconera (Bonucci - Barzagli - Chiellini). 

 

Un destino quanto mai beffardo lega i protagonisti della partita di sabato prossimo. A partire dai rispettivi allenatori Zidane e Allegri, alla seconda finale della loro carriera. In caso di vittoria entrambi potrebbero stabilire dei record significativi: per il francese di origine algerine significherebbe vincere con la stessa squadra due finali consecutive, stabilendo un precedente nella storia della manifestazione. L’italiano, invece, entrerebbe in quella ristretta cerchia di commissari tecnici ad aver centrato il “triplete” nella stagione: titolo nazionale, coppa nazionale, Champions League. Il rischio, nel caso peggiore, è quello di ricadere nella classifica degli allenatori più sconfitti, in compagnia di Marcello Lippi e Fabio Capello. La tensione è alta e sui social network si vive il clima di attesa e di rivalsa. I toni dei protagonisti non risultano accesi, ma si percepisce il rispetto per gli avversari e la giusta concentrazione. 

 

 

 

L’analisi condotta sui social network evidenzia come gli hashtag più utilizzati siano #ucl e #itstime, diffusi soprattutto dall’account ufficiale Twitter della Juventus. La società si è dimostrata molto attiva nella comunicazione social, organizzando un “diario di viaggio” verso #Cardiff, come riportato dall’hashtag #roadtocardiff. Dall’altra parte #halamadrid e #rmlive segnano rispettivamente la parole più utilizzate dai tifosi del Real per esprimere il loro coinvolgimento prima del match. Il Real, a livello di immagine, può contare su milioni di follower e, da sempre, riesce a raggiungere un’audience mondiale dimostrando la popolarità del club. Su Instagram la sfida è apertissima e i sostenitori della squadra di Torino condividono la loro passione con hashtag come #forzajuve, #finoallafine, #juventus. Anche le autorità cittadine della città sabauda, come il sindaco Chiara Appendino, sono vicine ai tifosi ed alla squadra. Sul popolare social network nato per condividere immagini e video prevalgono gli hashtag legati ai bianconeri: la seconda finale in tre anni ha evidentemente scosso gli animi e aumenta la tensione in vista dell’evento. 

 

 

Per i giocatori invece sarà una sorta di déjà vu: Morata, Higuain, e naturalmente Zidane hanno militato in entrambi i team. Cristiano Ronaldo e Buffon si confronteranno a viso aperto e - secondo l’opinione di esperti, osservatori, tifosi e semplici curiosi - dall’esito ne uscirà il prossimo vincitore del Pallone d’Oro. Per Buffon vorrebbe dire anche diventare il terzo portiere più “anziano” ad aver disputato una finale di Champions, dopo Zoff e Van der Sar. Cristiano invece, neo Campione d’Europa con il Portogallo nel 2016, potrebbe essere il primo giocatore a segnare in tre finali differenti dopo il 2008 e il 2004. 

 

 

Lo stadio scelto per ospitare la partita conclusiva di questa edizione della Champions League è il Millennium Stadium di Cardiff, in Galles, il sedicesimo Paese europeo ad aver organizzato l’evento. Inaugurato nel 1999, l’impianto ha sostituito il vecchio Cardiff Arms Park. Tra le caratteristiche principali la copertura mobile che, in occasione del 3 giugno, verrà schierata a tutelare il campo di gioco e per questioni di sicurezza. Dal 2008 la manifestazione ha attraversato l’intero Continente, coinvolgendo un altissimo numero di spettatori a conferma dell’importanza e del prestigio della manifestazione. 

 

 

Lo stadio scelto per ospitare la partita conclusiva di questa edizione della Champions League è il Millennium Stadium di Cardiff, in Galles, il sedicesimo Paese europeo ad aver organizzato l’evento. Inaugurato nel 1999, l’impianto ha sostituito il vecchio Cardiff Arms Park. Tra le caratteristiche principali la copertura mobile che, in occasione del 3 giugno, verrà schierata a tutelare il campo di gioco e per questioni di sicurezza. Dal 2008 la manifestazione ha attraversato l’intero Continente, coinvolgendo un altissimo numero di spettatori a conferma dell’importanza e del prestigio della manifestazione. 

 

Narrativa, elaborazioni bigdata e grafiche Catchy a cura di Alice Andreuzzi, Nicola Piras e Luca Tacchetti realizzate nell’ambito del progetto DEEP di Alkemy Lab.