I risultati delle urne hanno confermato le previsioni. La Francia ha scelto Emmanuel Macron quale suo prossimo presidente con il 65,68% delle preferenze, contro il 34,32% della sfidante Marine Le Pen del Front National. L’esito era per molti scontato, ma i venti del populismo - che hanno riservato non poche sorprese in altri casi eclatanti come le elezioni statunitensi - sono stati un’incognita che ha lasciato fino all’ultimo un alone di incertezza.

Protagonista delle discussioni della giornata del secondo turno delle presidenziali è stato proprio il Presidente eletto, Emmanuel Macron. L’hashtag #macron infatti, che nel corso della giornata aveva mantenuto un andamento costante e di poco superiore a quello di #lepen, conosce un fortissimo picco nelle ore serali, quando la discussione si è concentrata sul nome del nuovo Capo di Stato della Francia.

Come noto, la sfida tra Macron e Le Pen ha acquistato un significato ben più grande rispetto alle questioni politiche nazionali. Gli occhi del mondo sono stati puntati sulla Francia, e i social hanno riflettuto anche questo aspetto. Gli hashtag in inglese #frenchelection e #frenchelection2017 hanno contraddistinto infatti numerose conversazioni internazionali sull’argomento, più di quanto avvenuto al primo turno.

Nel corso della giornata sono stati molto utilizzati gli hashtag con cui gli elettori francesi hanno rimarcato il loro essersi recati alle urne, in primis #avoté, #jevote, #jevotepour. Questo non è da considerare scontato, visto che nelle ultime settimane si erano fatti largo tra i post hashtag a sostegno dell’astensione.

È interessante notare il momento in cui avviene il cambio della guardia tra gli hashtag “di voto” e l’hashtag del nuovo Presidente: dalle 18 #macron, dopo la diffusione di alcuni exit poll su siti di informazione belga, inizia la sua impennata fino a raggiungere il massimo del suo utilizzo su Twitter intorno alle 22. A #macron si affianca anche #macronpresident, molto presente tra le 19 e le 20 quando, con la chiusura delle urne prima nei piccoli centri e poi nelle grandi città, il risultato si andava confermando.

Il nuovo presidente è stato al centro di una fitta rete di conversazioni social anche nei giorni immediatamente precedenti le elezioni, ed il suo hashtag è stato il fulcro principale di numerosi post.

La forte presenza di #macronleaks e #macrongate ha evidenziato come il tema del presunto hackeraggio di alcune mail di Macron e di suoi collaboratori durante la campagna elettorale abbia suscitato l’interesse degli utenti Twitter. Casi del genere non mancano di generare polemiche e di innescare discussioni, e il fatto che lo scandalo sia uscito a ridosso delle elezioni ha fatto temere l’influenza che ciò avrebbe potuto avere sul voto. Anche nella giornata delle elezioni il tema è infatti stato presente nelle conversazioni Twitter degli utenti sul tema elezioni.

Fortissima anche la presenza di riferimenti alla sfidante. #lepen, #marinelepen, #marine2017, sono spesso affiancati a #macron nei tweet, insieme agli hashtag del Front National. Si continua a parlare del repubblicano #fillon - tra i principali candidati presenti al primo turno -, e anche l’hashtag del presidente uscente #hollande fa capolino da vari tweet.

Interessante, infine, la presenza di riferimenti ai dibattiti televisivi, che sono sempre più diffusi nei commenti degli utenti social sulle dichiarazioni dei candidati. L’ultimo dibattito del 3 maggio scorso tra Macron e Le Pen - caratterizzato da hashtag quali #débat2017, #ledebat2017, #2017ledébat - è stato particolarmente seguito e ha visto i candidati scontrarsi in modo particolarmente acceso, cosa che non è sfuggita agli utenti del social network.

La Francia ha dunque scelto Macron quale venticinquesimo presidente della storia repubblicana francese, l’ottavo presidente della V Repubblica. Anche se la forma di governo repubblicana è comparsa in Francia dalla fine del ‘700, infatti, le molte traversie storico-politiche l’hanno portata più volte a rinnovarsi. Nel 1958, dopo un periodo di forte instabilità politica, dall’approvazione della nuova Costituzione sorse la V Repubblica, il cui primo presidente eletto fu Charles De Gaulle. Questi venne rieletto anche nel 1965 per un secondo mandato, ma si dimise nel 1969.  

Al socialista Francois Mitterrand spetta il primato di presidente della V Repubblica in carica per più tempo, con due mandati di sette anni ciascuno. Anche Chirac, il suo successore, venne rieletto, ma nel frattempo la durata dei mandati era passata da sette a cinque anni.

Emmanuel Macron entrerà ufficialmente in carica il prossimo 14 maggio, subentrando all’Eliseo all’uscente Francois Hollande, che ha scelto per motivi di opportunità politica di non candidarsi per un secondo mandato.

Inizia dunque l’avventura di Macron, ma la prossima scadenza delle elezioni politiche attirerà nuovamente sulla nazione l’attenzione degli osservatori europei e non solo.

Narrativa, elaborazioni big data e grafiche Catchy a cura di Lorenzo Coscarella, Carla De Mare e Nicola Piras, realizzate nell'ambito del progetto DEEP di Alkemy Lab, in collaborazione con ONB Analytics e DtoK Lab.