La Corte Suprema ha deciso con una sua sentenza, a maggioranza risicata di 5 a 4, sui casi di due società contrarie ad una parte della Legge sulla Sanità del Presidente Obama che richiede ai datori di lavoro di fornire la copertura assicurativa anche per gli anticoncezionali. Secondo il ricordo certi farmaci anticoncezionali sono moralmente equivalenti a un aborto chimico. Le due società, i cui proprietari sostengono di gestire le proprie attività su principi religiosi cristiani, sono la Hobby Lobby catena di botteghe artigiane, e la Conestoga Wood Specialties, costruttrice di armadi in legno.

Chi erano i due avvocati del ricorso alla Corte Suprema?
A. Paul D. Clement, Procuratore generale degli Stati Uniti nell'amministrazione del presidente repubblicano George W. Bush ha sostenuto il ricorso delle due aziende. Il Procuratore generale in carica, Donald B. Verrilli Jr., rappresentava l’amministrazione democratica del presidente Barack Obama. I due uomini si erano già affrontati due anni fa nella sfida per la Affordable Care Act ma il risultato era stato opposto e aveva prevalso Verrilli 5 a 4 voti.

Qual è la posta in gioco?
L"'Affordable Care Act", la legge di riforma sanitaria votata nel primo mandato da Obama detta con disprezzo dai repubblicani Obamacare, dopo che nella prima amministrazione Clinton 1992-1996 un testo redatto da Hillary Clinton era finito in nulla, richiede alla maggioranza dei datori di lavoro di fornire alle lavoratrici una copertura assicurativa completa per una varietà di metodi di contraccezione.

La legge si applica a tutti i datori di lavoro?
No. Ai sensi della legge e dei regolamenti relativi, i piccoli datori di lavoro non hanno bisogno di offrire una copertura sanitaria a tutti; i datori di lavoro di organizzazioni religiose, per esempio la Chiesa Cattolica, ne sono esenti. Anche i gruppi affiliati a una religione possono chiedere l’esenzione. Il punto cruciale della sentenza è “Possono anche le aziende essere considerate “religiose”?”.

L’amministrazione Obama come difende la riforma?
Nel suo “brief”, il testo di difesa, Verrilli ha sostenuto con i giudici che la previdenza sanitaria, inclusa la copertura completa per la contraccezione, promuove la salute pubblica e assicura che "le donne abbiano pari accesso ai servizi sanitari."
Ha aggiunto che i medici, non i datori di lavoro, devono decidere quale forma di contraccezione è prescrivibile per una donna. Il Guttmacher Institute sostiene che molte donne non possono permettersi il mezzo "più efficace di controllo delle nascite", e che quindi la riforma di Obama riduce gravidanze indesiderate e aborti.

Cosa obiettano le aziende “religiose”?
Sostengono che alcuni farmaci e dispositivi anticoncezionali equivalgono all'aborto perché impediscono agli embrioni di impiantarsi nell'utero. Fornire copertura assicurativa per quelle forme di contraccezione sarebbe, dicono, rendersi complici nella pratica dell'aborto. Non sono contrarie invece ad altre forme di contraccezione approvate dalla Food and Drug Administration, compresi i preservativi, diaframmi, diversi tipi di pillola anticoncezionale e l'intervento chirurgico di sterilizzazione.

Ma un’azienda può essere considerata “religiosa”?
I tribunali si sono divisi sulla possibilità che le aziende con scopo di lucro hanno diritti ai sensi della clausola del libero esercizio protetti dal Primo Emendamento e dalle leggi federali. Nel caso dei contraccettivi, vale il Religious Freedom Restoration Act del 1993.

Come funziona il Religious Freedom Restoration Act?
La legge è stata una risposta a una decisione del 1990 della Corte Suprema che ha rifiutato di riconoscere le eccezioni religiose ai sensi della clausola libero esercizio del Primo Emendamento alle leggi di applicazione generale. Il Congresso ribaltò la decisione. "Questa legge in pratica dice", disse il presidente Bill Clinton «che il governo deve stare molto attento a non interferire con la libertà di religione".