Per l’intera campagna presidenziale americana 2016, viaggiando lungo gli Stati Uniti, ho raccolto le voci di tanti cittadini, persone comuni e leader, in metropoli congestionate e ranch di montagna, in campus universitari e motel per i dimenticati dall’economia globale. I sondaggi dicono che la democratica Hillary Rodham Clinton ha un esile vantaggio sul repubblicano Donald J. Trump, 47% a 44% secondo il Washington Post, non sufficiente a garantirle l’elezione certa martedì prossimo. Da questi toni ostili si comprende perché, chiunque sia, il prossimo Presidente avrà un compito impossibile, in un paese addolorato, diviso, pieno di slanci e speranze contraddette da odio e rancore.  

 

F., 43 anni, docente di studi afro-americani «Obama ha deluso, non ci ha dato nulla per i poveri e Hillary offre neoliberismo ribollito. I neri dovrebbero votarla perché Trump è peggio? Un ricatto. Queste elezioni sono la cattiva coscienza dei bianchi che dopo 200 anni si ritrovano minoranza, hanno paura e votano Trump». 

G., 63 anni, regista televisiva «I maschi bianchi non votano Hillary perché è una donna, capisci? 

Un nero l’hanno eletto, una donna no. Mail, corruzione, polmonite, ogni scusa è buona per tenerci indietro. Io sto con lei, scrivilo, non voglio morire di leader maschi mediocri. Secondo loro solo Hillary dovrebbe esser perfetta!». 

 

J., 28 anni, informatico «Non so se in casa ho più computer o armi. Voto Trump perché ormai essere maschi, bianchi, non laureati, non credere alle nozze gay è un reato. Dicono che il KKK razzista vota Trump? Ma esiste ancora il Ku Klux Klan?». 

H., 37 anni, infermiere «Mi fanno schifo entrambi. Molta gente vota il libertario Johnson o la verde Stein per non sporcarsi, ma che cambia? Hillary è corrotta marcia, Donald un pagliaccio. Povero paese».

L., 31 anni, capitano dell’esercito «Voto Trump. I democratici se ne infischiano di noi in divisa, ho un fratello nella polizia e uno nei Berretti Verdi, i commando. Tutti con Trump. A loro stanno a cuore le vite dei neri uccisi dalla polizia, ma che il 95% dei reati violenti sia commesso da minoranze lo dimenticano. Trump farà guerra a Putin? Balle, siamo in guerra dal 2001 e come dice il generale Bolger, abbiamo perduto contro i terroristi. Cambiare mano, subito». 

K., 20 anni, autrice di videogame «La politica non mi interessa, fa pena. Sarà la tecnologia a cambiare il mondo, ci sfottono come generation App, meglio del disastro che vediamo dico io. Forse voto Hillary, se non ho troppo da fare quel giorno. A me un mutuo non lo dà nessuno». 

Y. 72 anni cameriera «I miei nipoti sognano di andare al college. Per prepararsi agli esami standard Sat nelle scuole dei ricchi spendono 250 dollari l’ora per pagare i tutor privati. Io guadagno 10 dollari l’ora, e faccio due lavori. Un figlio in galera, mia figlia in riabilitazione. Voterò Hillary e i democratici, non pensano solo ai ricchi. Voglio scuole pubbliche efficienti e un piano nazionale contro la droga». 

R., 21 anni, barman «Mi mancherà Obama, troppo cool, Hillary e Trump sono decrepiti, addio rap e basket alla Casa Bianca. Voto Hillary perché così chiede il Presidente, per non smentirlo, ma uffa». 

N., 58 anni, ex diplomatica «Ho votato repubblicano tutta la vita, mio padre lavorava per Eisenhower. Voto Hillary perché Trump è fascista. McCarthy, Lindbergh, padre Coughlin, chi ricorda quelli che tra il 1930 e il 1950 volevano portare il fascismo in America? Trump è il loro erede». 

A., 41 anni, cassiere di banca, «I neri hanno diritti, i cinesi hanno diritti, gli ebrei hanno le banche, i neoconservatori sono ebrei, Israele ci costa miliardi, i gay si sposano, se dici che è peccato sei nazista. I musulmani hanno la loro civiltà e se ci sputi sopra ti fanno esplodere. Ma la nostra civiltà? Romeo e Giulietta, la Bibbia, Washington? Abbiamo accolto tutti, paghiamo sussidi a tutti e noi? Trump grida al mondo: l’America l’abbiamo fatta noi, e zitti c…». 

Y, 47 anni, ex pilota, invalido «Ho servito con gli europei nei Balcani, in Medio Oriente, in Asia. Splendida gente. Ricordo i Carabinieri italiani, la migliore polizia militare del mondo. E ora Trump vuole gettare via mezzo secolo di amicizia Nato? Una follia che serve solo a Putin, ma porterà la Cina a dominarci». 

U., 50 anni, parroco cattolico, «Voto Clinton. Ma se in due anni non riunisce il paese, come Obama voleva senza riuscirci, Dio aiuti l’America. Ci vorrebbe un papa Francesco a stelle e strisce, ma purtroppo non lo vedo».