Quando si inaugura con dei numeri come quelli di martedì, è difficile fare il bis. Lo sa bene Carlo Conti, traghettatore di questo 66° Festival della Canzone Italiana, che anche ieri sera è risultato essere l’evento più twittato, come emerge dall’analisi che Catchy ha prodotto in esclusiva per La Stampa. Il motivo? “Perché Sanremo è Sanremo”, verrebbe da dire. Certo, ma anche perché – pur mantenendo la principale attenzione sulla musica – racconta il nostro Paese.



Hashtag più utilizzato resta #Sanremo2016 (dalle 20.00 alle 00.45 con più di 280mila tweet). Subito dopo #eziobosso, uno tra i più rinomati compositori e direttori d’orchestra che ha commosso per la tenacia con la quale combatte la malattia degenerativa che lo affligge. “La musica, così come la vita, si può fare solo in un modo: insieme”, ha detto tra gli applausi di un Ariston ammaliato dal suo pianoforte.

La classifica degli hashtag più utilizzati su Twitter va avanti con il titolo di una canzone, #finalmentepiove. Le condizioni climatiche di questi ultimi giorni possono aver favorito la grande ascesa in TT di questo hashtag ma la potenza social di Valerio Scanu, interprete del brano (già vincitore di Sanremo 2010), giustifica il successo. Gli influencer individuati da Catchy, nella colonna di sinistra, non hanno twittato con l’hashtag della canzone di Scanu nemmeno una volta, e la discussione è sorta dalla base dei fan. La tv e twiter interagiscono, ma la “folla” non si fa solo dominare dai vip.

Il dibattito sulle unioni civili, inaugurato durante la prima serata con i drappi “arcobaleno” legati all’asta del microfono, non si ferma online. Nuovi artisti aderiscono all’appello e l’hashtag #sanremoarcobaleno torna in auge, mentre il disegno di legge Cirinnà vince la sua prima battaglia in aula. La discussione sulle unioni civili nel nostro Paese non si ferma: che sia nell’aula del Senato o sul palco dell’Ariston.  



Infine, una buona notizia per i fan storici del Festival di Sanremo. Nella serata di ieri è stato risolto quello che sembrava essere il mistero di questa 66esima edizione: il maestro Beppe Vessicchio non si è dimenticato dei telespettatori. L’istrionico direttore d’orchestra, infatti, ha diretto l’orchestra nella maggior parte delle esibizioni della serata di ieri, chiamando a sé parecchi applausi del pubblico approdato nella cittadina rivierasca. La musica italiana può tornare a dormire sonni tranquilli. Fino al prossimo tweet.  


L’analisi dei dati Twitter è stata realizzata dal team Catchy in collaborazione con Alkemy Lab, in esclusiva per La Stampa.