Vittorie e sconfitte. Successi e delusioni. Il calcio è anche questo, e passare dalle une alle altre fa parte del gioco.

La sconfitta più celebre degli annali del calcio è probabilmente quella del Brasile contro l’Uruguay ai mondiali del 1950, passata alla storia col nome di Marcanazo. Ma anche la Nazionale italiana ha alle spalle una sconfitta cocente, che per lungo tempo ha rappresentato un episodio increscioso per i protagonisti di quell’evento: la sconfitta contro la Corea del Nord ai Mondiali del 1966.

Fu l’Inghilterra a ospitare la competizione di quell’anno, e ad allenare l’Italia era stato chiamato Edmondo Fabbri. Non mancarono le polemiche nella fase di selezione dei giocatori che avrebbero fatto parte della squadra, ma nonostante ciò il livello delle squadre del girone toccato all’Italia faceva ben sperare nel passaggio all’altro turno.
L’Italia vinse 2 a 0 la prima partita contro il Cile, che aveva l’aveva sconfitta ai Mondiali precedenti. Una sorta di piccola vendetta dunque, ma si era percepito che la Nazionale non fosse proprio in forma. I timori vennero confermati alla partita successiva contro l’URSS, quando l’Italia venne sconfitta per 1 a 0. Una sconfitta sonora, che dimostrava le carenze della squadra e che mandava in affanno il Commissario tecnico.

C’era però ancora speranza. La squadra successiva da affrontare sarebbe stata la Corea del Nord, che non era certo tra le favorite. Il passaggio del turno era quasi scotato ma … proprio la troppa sicurezza portò a imperdonabili sottovalutazioni dell’avversario, oltre che a errori tecnici dell’allenatore.
La partita vide i coreani particolarmente attivi, al contrario dell’Italia che per l’infortunio di un giocatore dovette giocare in 10, fino a che la Corea segnò il clamoroso gol che rappresentò per gli italiani un vero e proprio schiaffo.

L’Italia non passò il turno, e dovette fare in fretta i bagagli per il ritorno in patria.
Al ritorno della squadra in Italia ad attenderla all’aeroporto c’erano molti tifosi. Non per far festa, ovviamente, ma per esprimere la loro rabbia lanciando all’indirizzo dei giocatori e dei tecnici uova e pomodori in abbondanza.