The Union Jack è salva. Con la vittoria del No al referendum per l’indipendenza della Scozia non ci sarà bisogno di scorporare la croce di Sant’Andrea dalla celebre bandiera del Regno Unito. Almeno per ora.

La coesistenza secolare di più nazioni all’interno dello stato di Gran Bretagna, infatti, è simboleggiata già nella bandiera di quello che è stato l’ultimo grande impero coloniale del ‘900, e che come tale ha sventolato su una miriade di popoli sparsi su tutto il globo.

Il suo nome ufficiale sarebbe Union Flag, ma Union Jack è l’espressione più comune per indicare il vessillo nato nel 1603, quando Scozia e Inghilterra si trovarono riunite sotto un unico sovrano. Il re era Giacomo VI di Scozia, che per il nuovo acquisto diventò anche Giacomo I d’Inghilterra, e di conseguenza Giacomo I d’Irlanda, visto che la corona irlandese era in capo al re d’Inghilterra …
È chiaro che addentrarsi nelle vicende dinastiche dei sovrani delle nazioni dell’attuale Gran Bretagna scoraggerebbe anche lo storico più paziente. Basti dire che la prima forma di bandiera sovrapponeva i due vessilli di Scozia e Inghilterra.

I due regni, anche se sotto un unico capo, restarono però distinti fino al 1707. Fu in questa data che si sancì il cosiddetto “Atto di Unione”, l’accordo che completava la creazione di un solo stato tra le due nazioni, con l’unione dei due parlamenti fino ad allora ancora operanti. Nacque in quell’anno la Gran Bretagna, dalla quale i moderni nazionalisti scozzesi hanno reclamato la piena autonomia.

A spingere verso la perdita di indipendenza, soprattutto dal lato scozzese, anche allora contribuirono più i motivi economici che le questioni identitarie. La Scozia versava in grave crisi, e solo un’unione con l’Inghilterra avrebbe potuto risollevarne le sorti.

Da allora la Scozia ha attraversato la storia insieme alle altre nazioni del Regno Unito, tra guerre, successi, crisi, e mutamenti politici di vario genere. Dalla rivoluzione industriale alle guerre napoleoniche, dalla grandezza dell’impero coloniale alla tragedia della II Guerra mondiale.

Le ultime ventate di nazionalismo che soffiano un po’ su tutta Europa però non l’hanno risparmiata, portando alla nascita di movimenti politici che ne chiedevano l’indipendenza sotto varie forme. Questo fino al risultato del referendum di giovedì 18 che, nonostante la vittoria del No, sancisce comunque il bisogno di riguardare i rapporti tra Londra e Edimburgo. Senza che Elisabetta si preoccupi di eventuali conflitti dinastici.