Una squadra di calcio in rappresentanza dell’intera nazione esordì per la prima volta a Milano, nel 1910, in una partita contro la Francia. I giocatori indossavano tutti una maglia bianca.
L’azzurro comparve invece l’anno dopo, il 6 gennaio 1911, indossato dai giocatori per una partita contro l’Uruguay, ancora a Milano.

Quanti si sono chiesti come mai la divisa della Nazionale italiana non richiami uno dei colori della bandiera nazionale?

Secondo i più poetici l’azzurro della maglia evoca il colore cielo d’Italia e del mare che ne lambisce le coste. Il realtà c’è poco spazio per il romanticismo: quando nel 1911 venne scelto il colore della maglia, infatti, si pensò a un omaggio alla famiglia reale e venne utilizzato il colore simbolo di Casa Savoia.

Sin dal Medioevo i Savoia avevano scelto di portare in battaglia uno stendardo azzurro con impressa un’immagine religiosa e in seguito il colore divenne, insieme allo stemma, parte integrante delle insegne della famiglia. Al clima di patriottismo diffuso in Italia per le celebrazioni del cinquantenario dell’Unità nazionale, nel 1911, neanche lo sport restava dunque estraneo.

Dopo il calcio, l’azzurro è diventato col tempo il colore nazionale anche per altri sport, ma non sono mancati episodi di curiose sostituzioni di maglia per motivi politici. Nel mondiale del 1938, ad esempio, la Nazionale scese in campo per due partite con una maglia nera, in omaggio al colore del regime fascista.

Pur con lievi cambi di tonalità, l’azzurro della Nazionale non ha mai smesso di suscitare le emozioni dei tifosi e poco male se, in tempi relativamente recenti, i suoi slogan e colori sono stati mutuati da alcune formazioni politiche.