In apertura del suo libro più bello, La tregua, Primo Levi ricorda gli insegnamenti che, lasciandosi alle spalle il campo di sterminio di Auschwitz, gli offriva l’avventuriero greco Mordo Nahum: «Quando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare... alle scarpe (e) alla roba da mangiare». Timidamente, Levi obietta «Ma la guerra è finita» e Nahum, saggio e stoico, taglia corto «Guerra è sempre». La massima, dettata nel 1945 sulle polverose strade d’Europa, torna prepotente d’attualità, grazie al... continua la lettura su La Stampa!