La nuova domanda di Judy Dempsey agli esperti di politica estera e sicurezza internazionale è: "Perché il ritardo della Unione Europea sulle politiche migratorie?"

La risposta di Gianni Riotta

Gli europei rifiutano ostinatamente di accettare che la migrazione non è un'emergenza ma un passaggio biblico di persone. Milioni di persone dall'Africa attraverseranno il Mar Mediterraneo o affronteranno le strade dei Balcani per stabilirsi in Europa nei prossimi anni.

Dal primo giorno, l'Italia è stata lasciata sola ad affrontare queste ondate umane. Il governo è stato rimproverato perché non è riuscito a salvare tutti quanti dall'affogare in mare, ed è stato denigrato per aver acconsentito ai richiedenti asilo di scivolare oltre i confini d'Austria, Francia e Germania. L’atteggiamento ufficiale dei paesi dell'Europa orientale è quella di "costruire un muro" à la Trump, dimenticando quanto recentemente Polacchi e Rumeni siano stati colpiti da insulti razzisti a Berlino e a Roma.

Non aspettatevi decisioni chiare prima delle elezioni tedesche del prossimo mese - solo tante affermazioni, elaborate tatticamente à la Juncker, per mantenere tutti soddisfatti (o, almeno, non dispiaciuti). Il prossimo tragico naufragio in Sicilia verrà proclamato con toni funerei come ad esempio: "Mai più!" Poi, la farsa ricomincerà.

Dopo il voto in Germania, la Merkel potrebbe tentare di condurre Macron e Gentiloni, le sue controparti in Francia e Italia, verso un piano coordinato di migrazione dell'UE che preveda la realizzazione di controlli di sicurezza e la concessione di permessi di lavoro. Ma prima ha bisogno di una solida vittoria a casa.

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