“Notti magiche, inseguendo un gol, sotto il cielo di un’estate italiana”. Probabilmente molti ricorderanno il ritornello del brano di Gianna Nannini ed Edoardo Bennato, che divenne l’inno ufficiale di Italia ’90. Una canzone che ebbe un successo eccezionale, ben oltre i Mondiali e divenne il singolo più venduto di quell’anno, nel nostro Paese.

Nel 1990 infatti toccò proprio all’Italia ospitare la competizione calcistica, cosa che non avveniva dal 1934: un'edizione fortunata quella, in cui gli Azzurri conquistarono la loro prima Coppa del mondo. Di tempo ne era passato e nel frattempo la Nazionale italiana aveva aggiunto al primo trofeo anche quelli del 1938 e del 1982.

La speranza era tanta, ma le cose andarono diversamente. L’Italia venne sconfitta nelle semifinali dall’Argentina e riuscì a conquistare il terzo posto battendo l’Inghilterra 2 a 1.

La finale, invece, ci ricorda qualcosa: le due squadre che avevano passato le semifinali erano state Argentina e Germania. La partita si svolse alle 20 del 8 luglio e anche allora la Germania la spuntò sul Paese sudamericano per un solo gol. Era andata però diversamente appena quattro anni prima, quando le due squadre ebbero modo di scontrarsi alla finale dei Mondiali in Messico nel 1986 e ad aggiudicarsi la coppa fu l’Argentina.

Italia ‘90 avrebbe però lasciato una forte traccia di sé. E non in ambito calcistico, ma soprattutto in quello economico-politico. Quell’edizione dei Mondiali viene infatti ricordata anche per i molti investimenti fatti e per gli sprechi, le tangenti, le polemiche. Molto ruotava attorno alla costruzione dei nuovi stadi adatti a ospitare gli incontri, nei cui cantieri si registrarono morti e infortuni sul lavoro.

Un Mondiale pienamente italiano, specchio della società di quegli anni. Si potrebbe annoverare tra gli ultimi capitoli della prima Repubblica, che presto si sarebbe disciolta, in uno dei periodi più delicati che l’Italia abbia attraversato.