Abigail Glasgow, studentessa al terzo anno dell’Università di Georgetown, Washington, vuol passare l’estate da volontaria all’orfanotrofio La Pouponniére di Mbouf, Senegal. Per raccogliere le spese vive, viaggi, soggiorno, vitto, usa online la piattaforma Gofundme illustrando la sua missione umanitaria a donatori che, anonimi e no, da 10 dollari fino a 1000, la sostengono. Abigail non è sola, oggi il crowdfunding è tecnica per finanziare campagne politiche e sociali, commerciali e artistiche. 

Continua la lettura su La Stampa.it