No. Anche se il riferimento è ad un italoamericano, la parola Godfather in questo caso non richiama il film di Francis Ford Coppola. Tutt’altro.

Negli Stati Uniti d’America imbattersi in persone con cognome italiano non è certo difficile. Gli italoamericani rappresentano una percentuale considerevole della popolazione americana, e la stragrande maggioranza di loro deve la sua presenza negli Stati Uniti alla massiccia emigrazione che tra ‘800 e ‘900 interessò un po’ tutte le regioni della penisola.

È l’emigrazione ricordata in tanti film, documentari, mostre, che però ha “ingabbiato” gli italoamericani in una serie di stereotipi che si fa fatica a scrollarsi di dosso.

Gli italiani, però, in America sono stati sempre presenti. Per le motivazioni più varie, e non bisogna scomodare Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci per sottolineare come la loro presenza sia stata rilevante. Esploratori, marinai, missionari, eretici in fuga, e con il tempo anche mercanti e intellettuali attraversarono l’oceano molto prima delle grandi navi di emigrati in cerca di fortuna nel Nuovo mondo.

Filippo Mazzei è tra questi. Un personaggio poliedrico, la cui vita sembra uscire da un romanzo d’avventura, ma che dopo la sua morte è rimasto nell’oblio fino alla riscoperta avvenuta nella seconda metà del ‘900.

Mazzei era toscano. Era nato infatti a Poggio a Caiano, nei dintorni di Firenze, nel 1730. Dopo aver studiato tra Prato e Firenze ed essere diventato medico, lasciò la Toscana per diverbi familiari e iniziò un lungo girovagare che lo portò da un capo all’altro dell’Europa prima, e in America poi.

Insegnate in Inghilterra, medico in Turchia, cortigiano in Polonia, si trovò anche nella Parigi della Rivoluzione francese a fare l’agente segreto per conto del Re di Polonia. Fu però la sua amicizia con molti dei protagonisti della Rivoluzione americana a cambiargli la vita e a farlo passare alla storia. Dopo aver conosciuto a Londra Benjamin Franklin, venne invitato da questi e da altri amici americani ad andare nel Nuovo mondo, nel territorio che a breve avrebbe costituito il nucleo degli Stati Uniti d’America.

Il toscano andò, e con il suo ingegno da intellettuale vivace si ritagliò un ruolo nella Rivoluzione americana, diventando amico di personaggi di primo piano, da Washington a Jefferson, da Adams a Madison e Monroe. Tutto ciò, insieme ai suoi scritti, gli ha guadagnato il riconoscimento di “Godfather of the Declaration of Independence”, Padrino della Dichiarazione d’Indipendenza del 1776.

Philip Mazzei, come ormai era conosciuto, dopo una parentesi polacca tornò definitivamente in Italia nel 1792, a Pisa, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì nel 1816.
La sua figura è diventata da qualche tempo un emblema per tutti gli italoamericani che vogliono mettere ormai da parte i luoghi comuni, e sottolineare quanto la loro presenza sia stata fondamentale per la crescita degli USA.