Alcuni scienziati hanno individuato il primo caso di disordine di dipendenza da internet causato da un uso eccessivo dei Google Glass.

La rivista scientifica internazionale "Addictive Behaviors" dal 1976 raccoglie ricerche significative  sui comportamenti di dipendenza e disturbi correlati alle sostanze stupefacenti, abuso di alcol, dipendenze comportamentali come il gioco d'azzardo compulsivo, da pochi anni include nelle sue pubblicazioni anche disturbi relativi alle dipendenze da internet.

Ha pubblicato di recente uno studio sul "Disordine da dipendenza da Internet e uso problematico dei Google Glass in pazienti inseriti in un programma riabilitativo per abuso di sostanze".

Un gruppo di lavoro formato da Kathryn Yung, Psichiatra specializzata in dipendenza, Diane L. Davis Neuropsicologa, Warren P. Klam Psichiatra e Andrew P. Doan Specializzato in Oftalmologia, ha seguito medicalmente e documentato l’esperienza di trentacinque giorni di riabilitazione di un 31enne ricoverato per abuso di alcol.

In servizio nelle forze armate l'uomo “con precedenti di disturbi dell’umore“, di “ipomania (mania psicotica) indotta da sostanze e che si aggiunge a un disturbo depressivo, ansia con caratteristiche di fobie sociali, un disturbo ossessivo-compulsivo e gravi disturbi  per il consumo di alcool e tabacco", nei mesi prima del programma riabilitativo indossava i Google Glass quasi 18 ore al giorno e li toglieva solo per lavarsi e dormire.

I medici del Centro Medico Navale di San Diego(SARP) hanno riscontrato nell'uomo un forte grado di frustrazione e vulnerabilità derivati dall'imposssibilità di indossare i suoi occhiali Google durante il periodo di trattamento. E oltre ad una forte irritabilità portava spesso,  quasi con un movimento involontario, la mano destra fino alla tempia toccandola con l'indice, proprio come se indossasse gli occhiali e dovesse interagire.

Quando dormiva, riportano i medici, visualizzava i suoi sogni attraverso la piccola finestra grigia del device.  La proiezione della realtà aumentata anche a livello inconscio era totale.

Alla fine del programma il paziente ha ridotto la sua irritabilità ad un livello normale, il movimento del braccio sembrava essere scomparso, si è registrato un miglioramento nella memoria a breve termine e una maggior chiarezza nei processi di pensiero e capacità di mantenere un contatto visivo con l'interlocutore.

Una vera e propria cura di disintossicazione da google glass: “L’astinenza è stata peggiore di quando ho smesso con l’alcool“, dice.

I ricercatori individuano un potenziale nesso causale tra i disturbi causati dall'abuso di sostanze e la "dipendenza da internet" (IAD) più comunemente chiamata "uso problematico di internet (PIU) o uso compulsivo di internet (CIU). Insomma un uso eccessivo del computer e dei dispositivi tecnologici, patologico, che interferisce con la vita quotidiana con gravi ripercussioni sul comportamento.

Anche se il "disturbo" ancora non è classificato nel Manuale diagnostico dei disordini mentali (DSM-5), questa area di studi è sempre più approfondita nella comunità scientifica psichiatrica. Probabilmente ancora non è chiaro quanto il disturbo sia causa della stessa attività dell'uso di internet o una conseguenza di altre patologie già classificate dal manuale. Ad esempio ultimamente si è discusso molto sull'enorme quantità di selfie (gli autoscatti) prodotta ogni giorno e l'American Psychological Association avrebbe sancito l’ufficialità di un disordine mentale denominato “Seflitis”in italiano "Selfite". La mania per gli scatti inizia ad essere approfondita socialmente e psicologicamente: ci si chiede qual'è l'impatto che può avere sulla vita di una persona un'eccesso di selfie pubblicati online.

L'ossessione per la tecnologia e il suo uso inappropriato si traducono in molte forme: pornografia online, videogame, gioco d'azzardo, uso incontrollato dei social network e shopping compulsivo con conseguenze nella vita quotidiana quali la perdita del lavoro, crisi matrimoniali, perdite finanziarie o fallimenti scolastici per i ragazzi e difficoltà interpersonali e sociali per qualsiasi età.

Una ricerca fatta in Corea, uno dei paesi maggiormente digitalizzati e che ritiene la dipendenza da internet come uno dei suoi più gravi problemi di salute pubblica, stima che circa 210.000 bambini della Corea del Sud (2,1%; età 6-19) sono dipendenti e richiedono un trattamento riabilitativo. Circa l'80% di coloro che necessitano di trattamento può avere bisogno di farmaci psicotropi (che riducono una tossicopatia) e probabilemnte dal 20% al 24% hanno bisogno dell'ospedalizzazione.

Ulteriori studi sono necessari per indagare il rapporto diretto tra benessere psicologico e la dipendenza da internet. Capire che portata avrà l'uso delle tecnologie sul nostro cervello è fondamentale.  Quando un giorno la realtà aumentata abbatterà i confini con la vera realtà e vivremo tutti in una psicosi generale tecnologica con i nostri google glass e tutti gli altri dispositivi wearable,  sarà forse già troppo tardi per poter fare qualcosa.