I grandi scrittori del passato, Dante, Ariosto, il Tasso, non si arricchivano dal successo delle loro opere, mendicando spesso il sostegno di un patrono aristocratico, «Una canaglia che ti aiuta in cambio di adulazione» confermò amaro, nel 1755, Samuel Johnson. Solo nel 1710 scrittori e studiosi ricevettero protezione con lo Statuto di Anna, prima legge sul diritto d’autore del Parlamento inglese, regnante la regina Anna. Ci volle poi la Convenzione di Berna, 1886, perché il lavoro intellettu... continua la lettura su La Stampa!