Un occhio puntato sullo schermo della nostra televisione e l’altro su Twitter. Durante tutte le partite dei Mondiali, sono stati numerosissimi - sul social network di Jack Dorsey - i commenti di tifosi (e non) di ogni nazionalità e bandiera che, mentre ammiravano le gesta dei propri eroi nelle loro abitazioni e nei bar dei loro paesi, hanno continuato a twittare, commentando e interagendo tra loro. In uno studio pubblicato da Miguel Rios su uno dei blog del sito di Twitter, si è dimostrato un comportamento singolare: nell’istante del tiro di un calcio di rigore, i tweet diminuiscono a dismisura per poi aumentare una volta che il pallone buca (o meno) la rete.

Utilizzando come criterio i TPM (Tweets per minute, il numero più alto di tweet riportati all’interno di un dato minuto durante un particolare evento) e mettendo come requisito la presenza di almeno una parola chiave specifica che riguardi la Coppa del Mondo, è possibile captare «i momenti in cui la folla ruggisce più forte». Ma è altrettanto possibile vedere quando, invece, le nostre dita si allontanano (anche se per pochi secondi) dal nostro smartphone. 

I TPS (Tweets par second), che misurano l’utilizzo dell’intero sistema di Twitter, al di là delle specifiche parole chiave, scoprono inoltre come «appena ogni giocatore batte il suo rigore, questa attività scende notevolmente». Il grafico riportato fa riferimento alla partita Brasile-Cile dello scorso 28 giugno, che ha portato la squadra di Scolari ai quarti di finale, dopo i rigori. 

Lo studio riportato da twitter.com, specifica: «Questo schema si è ripetuto per ciascuno dei calci di rigore ai quali abbiamo assistito nel turno ad eliminazione diretta». Come a confermare che quel brivido tra gol e non gol, tra l’essere dentro e l’essere fuori, tra vittoria e sconfitta, supera - seppur per pochi secondi - la nostra espressione a centoquaranta caratteri.